Covid, il mercato immobiliare in fuga verso le case di campagna
L’effetto più tangibile dei mesi passati tra le mura domestiche per il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 è il crescente bisogno di spazi, isolamento e situazioni che possano regalare momenti all’aria aperta pur nella massima sicurezza e privacy.
Queste necessità si stanno traducendo nella scoperta di una nuova attrazione per la natura, e sono sempre più numerose le richieste per affitti o acquisto di case che dispongano almeno di un terrazzo o che siano ubicate in contesti bucolici, ville di campagna immerse nel verde.
Lo smartworking che in tanti stanno sperimentando per la prima volta in questi mesi di emergenza spinge ad ambire mete come le colline o le campagne immediatamente fuori dalle città, potendo contare sulla vicinanza degli uffici e la comodità di non essere completamente tagliati fuori.
Questa soluzione garantisce tranquillità, restando lontani da traffico e smog, ma soprattutto dimore sicure ed accoglienti.
Le zone più gettonate sembrano essere quelle che circondano l’Area Metropolitana di Milano, ovvero L’Oltrepò Pavese, la Franciacorta, il Piacentino.
Chi vive a Bergamo o Brescia invece predilige la Valdobbiadene.
Tutte zone che in passato erano prerogativa e ambizione degli stranieri, e che adesso sono tornate ad interessare gli acquirenti e gli investitori italiani: rustici ristrutturati, viste panoramiche, ampi giardini e (perchè no..) la piscina sono le richieste maggiormente diffuse tra i compratori e gli affittuari.
Richieste, spesso esose, che si scontrano con budget un po’ limitati visto il periodo: la media si aggira sui 350mila euro, ma l’offerta per immobili ristrutturati, in buono stato e sufficientemente spaziosi si attesta abbondantemente sopra i 450mila euro, specie se si desidera disporre anche di un terreno fino ai 3000 mq.