Mutui a tasso variabile: previsto un rialzo
Dall’8 maggio del 2014 abbiamo assistito a un continuo calo dell’Euribor, che ha toccato addirittura livelli minimi e sottozero nel 2015: fino ad allora, per ben 2.134 giorni, coloro che avevano contratto mutui a tasso variabile non avevano mai visto aumentare gli interessi delle rate.
Adesso è prevista una lieve inversione di tendenza: secondo un recente articolo del “Sole 24 Ore”, nel mese di aprile 2020 è infatti previsto un rialzo dei tassi. Lo studio del quotidiano economico-finanziario milanese analizza l’impatto sull’Euribor della situazione economica mondiale, generato dall’emergenza sanitaria per il coronavirus.
L’Euribor è l’indice a cui sono legati i mutui con tasso variabile.
Una delle cause del rialzo è da ricercarsi nella grande fame di liquidità sui mercati finanziari, in Europa così come negli Stati Uniti, dovuta all’incertezza di questo momento storico.
La ricerca di liquidità riguarda particolarmente il dollaro, che per la sua liquidità – appunto – viene considerato un bene rifugio più prezioso dell’oro.
L’Euribor e il suo corrispettivo statunitense, il Libor, hanno di conseguenza subito un rialzo perché entrambi misurano i tassi con cui le banche si prestano il denaro tra loro: sono detti anche tassi interbancari, proprio per questa ragione. La maggior selettività e la richiesta di maggiori garanzie da parte degli Istituti di Credito in questo periodo contingente chiudono il cerchio delle cause.
In questo quadro nient’affatto rassicurante, gli esperti provano però a placare i timori della gran parte dei mutuatari, escludendo la probabilità che si verifichi una situazione simile a quella del 2007-2008, che aveva fatto superare la soglia del 5% all’Euribor in pochissimo tempo.
Oggi infatti circolano anche bond a tassi negativi, non previsti a quel tempo, il cui scopo sarà quello di evitare eccessivi rialzi, in attesa di interventi delle Banche Centrali.