Riqualificare contro il degrado
È ormai una condizione non trascurabile infatti lo stato di conservazione di buona parte del patrimonio immobiliare italiano, se pensiamo che due terzi degli edifici italiani sono stati realizzati oltre 50 anni fa.
Un recente dossier di Scenari Immobiliari evidenzia che sono più di settantamila le case che avrebbero bisogno di manutenzione con interventi anche urgenti in molti casi.
Da sempre gli italiani amano mettere al sicuro i propri risparmi investendo sul mattone: solo il 9% del patrimonio immobiliare nazionale è stato però costruito dopo il 2000 e per questo motivo l’obsolescenza di molti stabili e costruzioni in generale rende ora necessario ricorrere a interventi strutturali per rivalutare un mercato così ricco.
L’invecchiamento degli edifici è una delle ragioni che ha spinto negli scorsi mesi il Governo Italiano ad adottare alcune agevolazioni per gli interventi sugli immobili, con un occhio di riguardo per quegli interventi che puntano a riqualificare per migliorare le prestazioni energetiche, sostituendo gli impianti di climatizzazione e riducendo il rischio sismico. Parliamo del cosiddetto “Superbonus 110%”, delle detrazioni del 36% sugli interventi di restauro e del 70% per le operazioni atte ad aumentare il grado di efficienza energetica.
Ma non è solo un problema italiano: anche l’Europa infatti sta attuando misure per migliorare l’impatto ambientale delle costruzioni, introducendo la strategia “A Renovation Wave for Europe”. Si tratta di una serie di provvedimenti che puntano all’incremento delle ristrutturazioni nei prossimi 10 anni, per avere 35 milioni di immobili rigenerati entro l’anno 2030, con risvolti positivi anche dal punto di vista dell’occupazione per il mercato del lavoro.