Come funziona la gestione di un immobile in comproprietà?
La comproprietà immobiliare si verifica quando più persone hanno un diritto di proprietà sullo stesso bene.
Ogni comproprietario possiede una percentuale chiamata quota ideale dell’intero bene e ha eguale diritto di usufruire dell’immobile e la responsabilità di gestirlo.
La comproprietà può essere di tre tipi:
– comproprietà volontaria;
– comproprietà ereditaria;
– comproprietà forzosa o legale tra coniugi.
I diritti e doveri dei comproprietari su un bene comune sono definiti dall’Articolo 1102 del Codice Civile, il quale stabilisce che ciascun partecipante può utilizzare la cosa comune a patto che non ne alteri la destinazione e che tutti i comproprietari possano utilizzarla in egual misura.
La vendita di un immobile in comproprietà può essere complessa, ma se tutti i proprietari sono d’accordo sulla vendita, si procede come in una normale compravendita, con la stima del valore dell’immobile e la ripartizione delle quote tra i proprietari. Se non tutti sono d’accordo sulla vendita, un proprietario può vendere la sua quota ad un terzo, farsi liquidare la quota dagli altri proprietari o chiedere la divisione forzata della comunione tramite il tribunale.
Lo scioglimento della comproprietà può avvenire in via consensuale o giudiziale, e deve essere trascritto nei pubblici registri affinché sia valido, efficace e opponibile a terzi.